IL NUMERO 3
Credo sia l’unico superstite, ormai, della numerazione civica
in legno che più di cento anni fa venne collocata sulle case.
In verità fino
ad alcuni anni or sono se ne potevano vedere altri, ma l’occasione di avere un
pezzo antico in casa ha fatto sì che uno a uno siano tutti spariti. Tutti, ma
non quello indicante il numero tre che si trova sotto il voltino che unisce Via
Battisti al Piazzale della Chiesa di Sant’Antonino.
L’antico tre non indica
più un ingresso, ma pare quasi appiccicato lì per caso. In realtà è facile
notare come a lato del numero civico esistano chiari i segni di una porta
murata. Ed è appunto a questa ex-porta che il numero deve, almeno sino ad ora,
la sua salvezza.
Per quale motivo, vi chiederete?
Per la verità
l’esistenza di questo numero mi era sfuggita. Fu un caro amico che, conoscendo
il mio interesse per queste cose, un giorno mi disse: “So dove si trova un
tre dell’antica numerazione in legno. Ma non lo prendo perché è in un brutto
posto”.
E mi condusse sotto il voltino.
Aveva perfettamente ragione,
per quella porta ora murata erano passati migliaia e migliaia di morti, da
quella porta erano partiti migliaia e migliaia di funerali, quella porta aveva
ascoltato il pianto di tante persone affrante.
Era l’antica, ancor più del
numero, porta che immetteva nella camera mortuaria dell’annesso vecchio
ospedale.
Ecco perché il numero, dopo tanti anni, è ancora lì, dove si spera
possa restare per il futuro.
Da: G. Bernardi,
Borgotaro: qualcosa che conosco, 2005, pagg. 120 (Edizione esaurita)
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