Pochi sanno che anche tra noi vi fu, nell’ambito ecclesiastico, chi volle rinunciare ad un incarico di grande prestigio e responsabilità.
La storia di questo personaggio sta scritta in una lapide che, trovandosi sulla controfacciata della cappelletta del cimitero, pochi forse hanno avuto occasione di leggere.
Mons. Antonio Caprara era arrivato a Borgotaro nel 1850, all’età di trentacinque anni, con l’incarico di Arciprete della Parrocchia di Sant’Antonino.
Le sue doti, la preziosità del lavoro svolto tra la nostra gente, gli meritarono l’attenzione del Pontefice Pio IX che nel 1871, per mezzo del suo Uditore Mons. Salvo Maria Sagretti, lo preconizzò Vescovo della sede di Parma.
Così gli scriveva il Vescovo di Piacenza Mons. Ranza il 20 novembre di quell’anno: “Ricevo stamani da Roma il biglietto del Rev. Uditore di Sua Santità con cui è annunciato alla S.V. esser volontà del Santo Padre di preconizzarla Vescovo della Sede di Parma…”.
Il vescovo di Piacenza doveva conoscere bene Mons. Caprara perché aggiungeva: “Innanzi di leggere il rescritto che le comunico, si metta ai piedi del Crocefisso e si offra a far la volontà del suo Vicario, malgrado la ripugnanza che può sentirne. Si sottometta rassegnato…”.
Mons. Caprara aveva, allora,
cinquantasei anni; da ventuno era al Borgo e aveva una lunga possibile strada
davanti a sé. Il passaggio da Arciprete di una modesta parrocchia di montagna a
Vescovo di Parma era davvero invitante.
Tuttavia era talmente legato a
Borgotaro, dove era anche insegnante nonché direttore del locale Ginnasio, che
rinunciò. Tanta era la sua umiltà da ritenersi indegno di ricoprire tale
prestigioso incarico. Intervennero in molti: amici e superiori, ma non vi fu
nulla da fare. Mons. Caprara aveva deciso di restare al Borgo fino alla fine dei
suoi giorni.
I Borghigiani, tra l’orgoglio di
mandare il loro parroco a far da Vescovo ai non tanto amati parmigiani e la
voglia di tenerselo, rimasero neutrali, aspettando gli eventi.
Alla fine l’ebbe vinta lui: Antonio
Caprara. Rimase tra i Borghigiani per altri lunghi dodici anni, collezionando
così un totale di trentatré anni di presenza continua tra noi: un record.
Morì l’11 agosto 1883, all’età di
sessantotto anni, fra ”l’unanime compianto”.
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