sabato 3 agosto 2013

BORGOTARO: QUALCOSA CHE CONOSCO - Un vescovo mancato.

UN VESCOVO MANCATO

Papa Celestino V passò alla storia come colui “che fece il gran rifiuto” per via che rinunciò al papato.
Pochi sanno che anche tra noi vi fu, nell’ambito ecclesiastico, chi volle rinunciare ad un incarico di grande prestigio e responsabilità.
La storia di questo personaggio sta scritta in una lapide che, trovandosi sulla controfacciata della cappelletta del cimitero, pochi forse hanno avuto occasione di leggere.
Mons. Antonio Caprara era arrivato a Borgotaro nel 1850, all’età di trentacinque anni, con l’incarico di Arciprete della Parrocchia di Sant’Antonino.
Le sue doti, la preziosità del lavoro svolto tra la nostra gente, gli meritarono l’attenzione del Pontefice Pio IX che nel 1871, per mezzo del suo Uditore Mons. Salvo Maria Sagretti, lo preconizzò Vescovo della sede di Parma.
Così gli scriveva il Vescovo di Piacenza Mons. Ranza il 20 novembre di quell’anno: “Ricevo stamani da Roma il biglietto del Rev. Uditore di Sua Santità con cui è annunciato alla S.V. esser volontà del Santo Padre di preconizzarla Vescovo della Sede di Parma…”.
Il vescovo di Piacenza doveva conoscere bene Mons. Caprara perché aggiungeva: “Innanzi di leggere il rescritto che le comunico, si metta ai piedi del Crocefisso e si offra a far la volontà del suo Vicario, malgrado la ripugnanza che può sentirne. Si sottometta rassegnato…”.

Mons. Caprara aveva, allora, cinquantasei anni; da ventuno era al Borgo e aveva una lunga possibile strada davanti a sé. Il passaggio da Arciprete di una modesta parrocchia di montagna a Vescovo di Parma era davvero invitante.

Tuttavia era talmente legato a Borgotaro, dove era anche insegnante nonché direttore del locale Ginnasio, che rinunciò. Tanta era la sua umiltà da ritenersi indegno di ricoprire tale prestigioso incarico. Intervennero in molti: amici e superiori, ma non vi fu nulla da fare. Mons. Caprara aveva deciso di restare al Borgo fino alla fine dei suoi giorni.

I Borghigiani, tra l’orgoglio di mandare il loro parroco a far da Vescovo ai non tanto amati parmigiani e la voglia di tenerselo, rimasero neutrali, aspettando gli eventi.

Alla fine l’ebbe vinta lui: Antonio Caprara. Rimase tra i Borghigiani per altri lunghi dodici anni, collezionando così un totale di trentatré anni di presenza continua tra noi: un record.

Morì l’11 agosto 1883, all’età di sessantotto anni, fra ”l’unanime compianto”.

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